lunedì 24 maggio 2010

Tre anni di Sator ws

Riporto la prima parte del Diario di Viaggio che è apparso sul sito satorws.com . Che dire... E' una bella soddisfazione!!!

In questo numero festeggiamo l'entrata di Sator ws nel suo terzo anno di vita e presentando una novità editoriale davvero importante… La nascita di una nuova casa editrice, la Orizzonte, che tratterà i temi cari ai lettori del nostro sito: storia antica, archeologia misteriosa, esoterismo, con un occhio anche alla narrativa e ai thriller. Un bel passo avanti in un momento storico in cui il panorama culturale italiano del settore appare desolante e in cui tutti gli addetti pare abbiamo perso le idee, lo smalto, travolti dalla crisi economica. La situazione del nostro ormai ex Bel Paese in teoria ci imporrebbe di fare delle riflessioni ben poco esoteriche e molto più pratiche, lontane dal nostro consueto stile equilibrato e rigoroso. Ma invece di sottolineare le tante pecche del nostro sistema, pecche che purtuttavia si palesano nella vita di tutti i giorni con una mancanza di libertà che sta assumendo i contorni dell'allarme, vogliamo guardare a quello che di buono sta emergendo in questo periodo. In questi tre anni insieme (Sator ws fu messo in rete la prima volta il 5 maggio 2007) sono cambiate molte convinzioni, al di là della crisi si sono fatte scoperte importanti che sono in grado di cambiare la visione che abbiamo della nostra società. Nei nostri articoli abbiamo cercato di ricostruire la "storia occultata" del nostro pianeta e della nostra specie, aprendo interrogativi da un lato in parte irrisolti, dall'altro invece decisamente entusiasmanti. Un passato straordinario, ricco di eccezionali opere, di una cultura e di una filosofia, quella dei nostri antenati, davvero strabiliante, in grado di unire il rispetto per la Natura e l'armonia con l'ambiente con conoscenze scientifiche e astronomiche che sono state, millenni dopo, la base per le nostre conquiste culturali. L'esempio che viene in mente è quello delle mappe pre-glaciali, ma è solo uno dei temi che è possibile affrontare pensando ai nostri antenati. Infatti a questo proposito uscirà a breve un importantissimo saggio, frutto del lavoro di questi anni, che racchiuderà le nostre scoperte su quella popolazione primigenia e sull'impatto che ebbe nei miti antichi. Si tratta di una ricerca seria, basata su prove valide, logiche e razionali, e non su traduzioni errate dal sumero o su visioni pesudo-mistiche di qualche invasato. Una tesi che apparirà scomoda all'establishment scientifico, che da sempre fornisce al potere politico le basi della sua supremazia, ma che al contrario mostrerà al pubblico come probabilmente andarono i fatti, nel nostro passato più remoto. Certo, per raggiungere queste conclusioni abbiamo faticato non poco, studiando le varie tesi sugli uomini preistorici, cercando tra miti e leggende, scegliendo tra le posizioni accademiche quelle che si accordavano con i risultati già raggiunti e scartando nel contempo quelle più comode e accettate. Ne è un'esempio una email (che dovremmo definire "delirante") di una giovane ricercatrice dell'Università di Milano, la quale, ammettendo di aver letto solo in parte l'articolo sull'Uomo di Neanderthal, ci accusava di fare "pseudoscienza" in quanto sostenevamo la tesi dell'ibridazione del Neanderthal con i nostri antenati Cro-Magnon. A detta di questa persona, avevamo sostenuto delle tesi fantasiose: non è così, in quanto già al tempo vi erano delle correnti di pensiero, sia pure minoritarie, che sostenevano l'ipotesi dell'ibridazione delle due specie umane. Senza contare, oltre alle analisi del Dna, anche il discorso degli insediamenti comuni dei Neanderthal e dei Cro-Magnon, che convissero per migliaia di anni assieme e che divisero le stesse zone di caccia. Abbiamo archiviato la mail come una stupida critica, una goccia nel mare di apprezzamenti che riceviamo per il nostro sito. 
E invece, a sorpresa un articolo della rivista scientifica Science pubblicato sul numero di maggio 2010 rilancia la nostra tesi dell'ibridazione, ma non solo: aggiunge particolari eccezionali come il fatto che i Neanderthal erano intolleranti al lattosio e che l'alterazione di un loro gene provoca malattie mentali come la schizofrenia e l'autismo, che nella specie umana originaria non erano presenti. Nel contempo però i Neanderthal, a questo punto definibili tutti gli effetti nostri antenati, ci diedero un corpo di forte e robusto, un sistema immunitario migliore e una migliorata capacità di cicatrizzazione.
Per la specie umana, che fu sterminata durante la Catastrofe di Toba giungendo ai limiti dell'estinzione, i geni neanderthaliani furono un toccasana, che consentirono di superare il massimo glaciale 18mila anni fa e fornendoci la possibilità di fondare la civiltà attuale. Alla faccia della ricercatrice milanese, si tratta di un qualcosa di davvero epico, un fatto epocale che nessuno, finora, aveva mai raccontato… Perché il razzismo dipinge tutto ciò che non è occidentale e cristiano come negativo, selvaggio malefico…

Siamo estremamente felici di questi sviluppi, che sono il segno che la strada imboccata è quella giusta, ma nel frattempo ci "obbligano" ancora di più a lavorare sul campo, a cercare informazioni e prove sulla nostra tesi. Un lavoro faticoso ma in un certo senso dolce: l'amore per la verità, per la storia, per il sapere, per la conoscenza, che poi è il senso stesso dell'esistenza umana, ci spinge ad andare avanti.

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